Influenza A: quando la comunicazione è virale

Gli esperti sono divisi. Chi dice che sarà l’epidemia del secolo, chi sostiene non inciderà più di un’influenza normale.
Ma la psicosi influenza A è ormai un dato di fatto.
In Italia, fortunatamente, i contagi sono sotto controllo e il numero delle vittime è praticamente nullo.
Ma dove non è riuscita la realtà è riuscita la comunicazione.
Una comunicazione passa parola, alimentata da media diversi, che ha dato vita a una diffusione virale di informazioni, opinioni, sensazioni, paure quindi comportamenti. Anche di acquisto. Trovare il gel lavamani Amuchina è quasi un’impresa.
Dal punto di vista delle imprese farmaceutiche un perfetto caso di viral marketing… In questo caso mai nome fu più azzeccato!

Amuchina esaurita nelle farmacie (foto Leggo)

Amuchina esaurita nelle farmacie (foto Leggo)

6 risposte a “Influenza A: quando la comunicazione è virale

  1. Intanto un’indagine Prometeia evidenzia che le aziende farmaceutiche sono quelle che stanno reagendo meglio alla crisi…. Sarà un caso?

  2. Sembra (lo dicono i virologi) che l’influenza A sia decisamente meno pericolosa della normalissima influenza che ogni anno colpisce migliaia di persone in Italia e milioni nel mondo. Perché dunque tanto clamore mediatico? Perchè fa notizia. Perchè aumenta l’audience dei telegiornali. Perché di conseguenza aumentano gli investimenti pubblicitari. Perché le case farmaceutiche sono potentissime, e presumibilmente hanno i mezzi e opportunità per far diffondere ad hoc le notizie che preferiscono. Perché chi vorrà “essere al sicuro”, quest’anno dovrà farsi somministrare non uno, ma due vaccini, il primo per la normale influenza e il secondo per l’influenza A che, essendo un ceppo nuovo, sarebbe resistente al vaccino tradizionale. Perché non c’è solo il vaccino, ma una nutritissima serie di farmaci da banco, disinfettanti, mascherine e accessori di vario ordine e grado (per tacer dei prodotti ad uso veterinario, per i suini a rischio) le cui vendite sono aumentate in progressione geometrica. L’anno prossimo probabilmente scoppierà il caso dell’influenza AA, che sarà certamente pericolosissima. Salvo poi sgonfiarsi come tutte le presunte pandemie influenzali degli ultimi anni.

  3. Vi ricordate il panico che si era diffuso per la meningite? Addirittura non si andava più al cinema o al ristorante……In realtà si trattava del nomale numero di casi che si riscontrano in un anno, solo che di solito non se ne parla. Poi tutto è svanito nel nulla all’ avvicinarsi delle festività di Natale e fine anno, altrimenti chi sarebbe andato al Cenone con il rischio di ammalarsi?

  4. Eh già..in fondo quella del panico collettivo è la migliore strategia di marketing per le case farmaceutiche. D’altronde ogni anno è la stessa cosa: sembra che stia arrivando un’influenza assurda che potrebbe fare chissà quali vittime se non si prende un vaccino immediatamente…
    E ho notato che l’influenza non è l’unica cosa preoccupante secondo i TG. Infatti proprio ieri ho sentito un pediatra che diceva alle mamme di stare attente ai propri bambini in quanto potrebbero subire uno “shock emotivo” nel tornare tra i banchi di scuola dopo le vancanze… Non credo si possa commentare ulteriormente su questo…..

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