Lo spot Telecom e la nascita di Venezia

Lo ammetto subito: sono di parte.
Sono veneziano d’acqua.
Amante di una città unica al mondo e amante della sua storia millenaria.
Per questo non posso essere oggettivo.
Per questo chiedo il vostro giudizio.

Sono on air in questi giorni i nuovi spot Telecom.
Spot che sul filone già percorso da Tim con i romani, reinterpretano in modo particolare la storia.
Questa volta tocca alla città d’acqua più famosa del mondo.
Una città che nella visione scherzosa dell’azienda è nata da un maldestro buco in una tubazione.

Ormai sono parecchi anni che mi interrogo sulla qualità della comunicazione di Telecom.
Prima la serie con Belen e De Sica, poi la saga dei romani per Tim, passando per una ripetitiva Hunziker.  Adesso Venezia.
Spot che personalmente trovo banali, poco divertenti, di qualità non all’altezza di un marchio così noto.
Non è che alla fine qualcuno possa anche crederci che Venezia sia nata così?

Sono io che sono stato toccato nel vivo facendomi fuorviare nel giudizio?
Voi cosa ne pensate?

8 risposte a “Lo spot Telecom e la nascita di Venezia

  1. Sinceramente non mi ha colpito molto la travisazione sulla nascita di Venezia, e non credo che ci sia qualcuno in Italia che possa pensare che questo spot riporti delle notizie veritiere.

    Piuttosto mi soffermerei sull’accostamento che fa tra interenet veloce e la ricerca di notizie false su internet. Che senso ha? Perchè coniugare internet veloce e ricerche mistificate sul web?

  2. ne penso tutto il male possibile! Lo spot con Venezia “protagonista” è di una bruttezza unica, ma ho l’impressione che ci sia una gara tra compagnie telefoniche a chi produce lo spot più loffio di tutti. Devo dire che in questo si stanno impegnando parecchio.

  3. Concordo in pieno. Non mi sembra una comunicazione all’altezza, è banale e povera di creatività. Non è che forse è proprio perchè è rivolta ad un target particolarmente banale e poco incline alle novità? Rilancio lo spunto.

  4. Concordo con te Enrico.
    Anche se, come te, ritengo lo spot banale, parto dal presupposto che Telecom e la sua agenzia non siano degli sprovveduti, anzi.
    Quindi sanno perfettamente chi è il target e come rivolgersi a loro.
    La cosa che mi preoccupa è proprio quella che dici tu…
    Vuol dire che esiste un’ampia fetta della popolazione italiana che trova interessante, creativo, stimolante questo tipo di messaggio.
    Ma in fin dei conti c’è un’ampia fetta di popolazione italiana che trova interessante il grande fratello, l’isola dei famosi, il modellino della casa di Cogne di Vespa, la diretta del processo di Garlasco, farsi una foto davanti al relitto della Costa Concordia…

    • Purtroppo questo è il grande rischio che incontro quotidianamente, ovvero di non riconoscere il target. A volte quello che può sembrare “bello e raffinato” non viene compreso e viene interpretato come “strano e fuori luogo”.
      Bisogna che ricordiamo che non sempre “noi” siamo il target…

  5. Ciao Veneziano d’acqua! Per me gli spot precedenti erano FA-VO-LO-SI, con Neri Marcorè e tutto il resto erano ben recitati, belle storielle, piacevoli da vedere.
    Quello attuale, con quell’imbecillone di presentatore dj di cui non voglio nemmeno ricordare il nome, quello sì che è una vaccata.
    Non preoccuparti: gli italiani sono mediamente scemi e creduloni, ma quella del tubo rotto, mi sembra vada oltre…

  6. Ciao, anche io la penso come te, è una pubblicità che, secondo me, potrebbe essere creduta da persone che non sanno informarsi nel modo giusto.
    Quando ero alle medie ero a un campo estivo e tutti gli altri ragazzi che partecipavano mi prendevano in giro perché secondo loro mi ero inventata che a Venezia si và in giro in barca. Ho chiesto aiuto a una ragazza di Padova che era con me in quella gita e lei mi ha detto che ero in torto, che avevano ragione gli altri. La scusante dei ragazzi era che i genitori gli avevano detto che quella di Venezia è una balla. Quindi sì, io credo che ci possa essere gente abbastanza idiota da crederci.

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