Sorelle d’Italia… e nella calza scoppia la polemica

Bene o male, l’importante è che se ne parli.
E se ne sta già parlando molto del nuovo spot Calzedonia, attualmente on air sulle reti nazionali.
Lo stile comunicativo è quello classico dell’azienda veronese che in modo molto delicato e discreto mette al centro la donna e le sue gambe.
Ma questa volta la polemica non coinvolge le immagini ma la colonna sonora: l’inno italiano riletto in ottica Calzedonia.
Il ritmo caratteristico viene trasformato in una melodia dolce e orecchiabile, i Fratelli d’Italia diventano Sorelle d’Italia… e l’opinione pubblica si divide. Chi trova lo spot simpatico e innovativo chi invece trova offensiva questa reinterpretazione dell’inno appellandosi anche al boicottaggio delle calze.
Grande trovata creativa o semplicemente grande trovata pubblicitario-speculativa?

8 risposte a “Sorelle d’Italia… e nella calza scoppia la polemica

  1. Mi sembra che gli esempi di offese (ben più gravi di quella ipotizzata per questo spot) all’inno, alla bandiera e allo stato si sprechino nel nostro paese ma non sempre scuotono le masse.
    Senza pensare che in alcuni casi queste offese arrivano anche da personaggi autorevoli se non addirittura istituzionali.
    Ma spesso vediamo la pagliuzza senza accorgerci della trave.
    Rispetto a certe pubblicità che ricorrono a metodi ben più volgari per attirare l’attenzione, questa di Calzedonia è anche particolarmente delicata, ben realizzata e molto discreta.

  2. Ok lo spot non è male ma “trasfigurare” così l’inno, ovvero un qualcosa che appartiene a tutti, per degli interessi commerciali privati mi sembra assolutamente fuori luogo e biasimabile.
    Ma forse si puntava in partenza a far rumore anche fuori dalle strisce pubblicitarie…

  3. Sono d’accordo, assauei. Lo spot è carino e la colonna sonora “sottovoce” è piacevole.
    Trovo sia deprecabile il calcolo a priori sulle polemiche che sarebbero sicuramente nate, ma il risultato finale non mi dispiace. E non lo trovo nemmeno offensivo. Almeno non più delle dichiarazioni sull’Italia che spesso e volentieri vengono dai nostri politici.

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  5. Io l’ho trovato carino, direi un inno reso più “leggero” e affidato ad un’interprete femminile per un argomento altrettanto “leggero”.
    Nulla di offensivo, anzi. Ciò che dovrebbe offendere è vedere i giocatori di calcio, miliardari, che ancora non sanno cantarlo! Nemmeno per soldi!! Elenia

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